Pragmatica cognitiva e sperimentale

Cresa ComunicazioneQuesto progetto investiga la plausibilità di una prospettiva cognitiva su linguaggio e comunicazione, allo scopo di costruire modelli comunicativi compatibili con l’osservazione empirica e clinica, e con i dati sperimentali. In questa prospettiva, accanto a riflessioni teoriche su cosa rende possibile la comunicazione, assumono rilevanza gli interrogativi sui processi mentali alla base della produzione e della comprensione linguistica, sull’architettura mentale e sulle facoltà cognitive coinvolte nei processi comunicativi. La questione dell’interpretazione del comportamento comunicativo viene inoltre vista in intima connessione con quella dell’interpretazione del comportamento in generale, dei modi in cui acquisiamo, elaboriamo, organizziamo e trasmettiamo informazione, e in ultima analisi dei modi in cui costruiamo e modifichiamo la nostra rappresentazione del mondo.

La cornice teorica in cui si muove la presente ricerca è quella della pragmatica cognitiva. Si tratta di una disciplina empirica, che eredita i metodi della psicologia cognitiva, ma che ha anche solide origini filosofiche: un campo interdisciplinare che coinvolge linguistica (in particolare con l’analisi dell’interfaccia fra semantica e pragmatica), filosofia del linguaggio (con il ridimensionamento dell’importanza dei significati codificati), psicologia cognitiva (con lo studio della capacità di  lettura della mente e delle sue relazioni con i processi comunicativi) e filosofia della mente (con la riflessione su identità personale e modularità dei processi cognitivi).

Le teorie pragmatiche elaborate in una prospettiva cognitiva e sperimentale intendono spiegare i processi comunicativi inserendoli in un resoconto plausibile non solo dal punto di vista teorico ma anche da quello empirico: accanto ad argomentazioni squisitamente filosofiche e riflessioni classiche in linguistica, troviamo il tentativo di fornire una modellizzazione dei processi comunicativi a partire da evidenze sperimentali, studi di deficit cognitivi e comunicativi, ipotesi e speculazioni di psicologia evoluzionistica, risultati di neuroimmagine. Rientrano nel campo della pragmatica cognitiva gli studi di pragmatica clinica, che studiano le abilità pragmatiche in individui con disordini comunicativi, e le ricerche di neuropragmatica, che indagano le basi neurali delle abilità pragmatiche.

La riflessione teorica e gli studi sperimentali (comportamentali o di neuroimmagine) hanno non solo lo scopo di spiegare i meccanismi comunicativi in individui sani ma anche di gettare una nuova luce su sindromi quali l’autismo e la schizofrenia, tipicamente associate a disordini comunicativi. L’ambizione ultima è quella di comprendere con maggior accuratezza la facoltà meta-psicologica, coinvolta nei processi comunicativi e strumento essenziale per creare, mantenere e rafforzare i rapporti interpersonali e la coesione sociale. Lo studio dei processi comunicativi – cardine dell’intersoggettività – si lega in questo modo alla riflessione sulle relazioni fra mente (con i temi della coscienza e dell’identità personale) e socializzazione, con esiti di notevole impatto sociale.

Pubblicazioni:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Share Button