Claudia Bianchi

Professore ordinario (settore scientifico-disciplinare M-FIL/05 Filosofia e Teoria dei linguaggi) presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute S. Raffaele, insegna Pragmatica del linguaggio (Laurea triennale), Comunicazione e cognizione (Laurea Magistrale) e Gender Studies (Laurea Magistrale). È responsabile del Curriculum “Philosophical Issues in an International Perspective” del Dottorato in Filosofia dell’Università Vita-Salute S. Raffaele. Dal 2016 è Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in Filosofia dell’Università Vita-Salute S. Raffaele.

Laureata in Filosofia presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il dottorato di ricerca in Epistemologia presso l’École Polytechnique di Parigi. È stata ricercatrice a contratto presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Genova (2001-2004), ricercatrice di Filosofia Teoretica (2004-2006) e poi professore associato di Filosofia e Teoria dei linguaggipresso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele (2007-2015).

Attualmente fa parte del Comitato di Direzione dell’Interfaculty centre for gender studies, del Direttivo della SWIP Italia, Società per le donne in filosofia, e del Consiglio direttivo del CRESA, Centro di Ricerca in Epistemologia Sperimentale e Applicata. Dal 2000 al 2004 è stata membro del comitato direttivo della SIFA (Società Italiana di Filosofia Analitica); dal 2004 al 2006 del comitato esecutivo e dal 2013 al 2016 del comitato nomine della SFL (Società di Filosofia del Linguaggio).

I suoi interessi vertono su questioni teoriche nell’ambito della filosofia analitica del linguaggio, della pragmatica, della filosofia del linguaggio femminista e dei gender studies.

Ha pubblicato diversi saggi in italiano, francese e inglese, e i volumi Pragmatica del linguaggio (Roma-Bari, Laterza, 2003 – tredicesima edizione 2020) e Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione (Roma-Bari, Laterza, 2009, terza edizione 2020). Il suo ultimo volume è Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio, Roma-Bari, Laterza (2021).

Svolge attività di referaggio per numerose riviste internazionali, tra cui Analysis, Australasian Journal of Philosophy, Dialectica, Erkenntnis, Feminist Philosophy Quarterly, Grazer Philosophische Studien, Journal of Philosophy, Journal of Pragmatics, Linguistics and Philosophy, Mind, Mind and Language, Philosophical Studies, Rivista di Estetica, Rivista di Filosofia, Sistemi Intelligenti, Synthese e per le case editrici Laterza, Mouton de Gruyter, Springer, e Oxford University Press.

Articoli online: http://unisr.academia.edu/ClaudiaBianchi

 

Cosa rende possibile la comunicazione?   Comunicare sembra una faccenda semplicissima. Comunichiamo per gran parte della nostra giornata, con i mezzi più diversi e una facilità e un successo straordinari. Ci capita raramente di riflettere sulle difficoltà della comunicazione e sulla ricchezza e la complessità del linguaggio. Il mio campo d’indagine è la pragmatica – la disciplina che si occupa di svelare i meccanismi comunicativi, le regolarità e le strategie, i complessi sistemi di aspettative che rendono possibile la comunicazione, e che sono all’opera anche nelle nostre conversazioni di tutti i giorni. Non si tratta di decifrare messaggi codificati completamente in un sistema di segni condiviso, come se usassimo il codice Morse. La comunicazione deve essere caratterizzata piuttosto come espressione e riconoscimento di intenzioni comunicative: per usare una metafora paradossale che è diventata di moda, comunicare coinvolge un’attività di lettura del pensiero. Un’attività rischiosa, che conduciamo in stretta collaborazione con i nostri interlocutori e che, malgrado l’apparenza di estrema facilità, richiede una complicità e una coordinazione straordinarie. Un’impresa resa possibile dal fatto che condividiamo moltissimo: un linguaggio, certo, ma soprattutto una quantità vertiginosa di conoscenze su come è fatto il mondo.
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