Dal 21 agosto è in vigore il provvedimento del decreto “del fare” che prevede lo sconto del 30 per cento sulle multe per chi paga entro cinque giorni. L’obiettivo dichiarato è ridurre i tempi di riscossione delle somme dovute e avere entrate certe per i comuni. Ma avrà gli effetti sperati? Di quale evidenza disponiamo per ritenere che sia un intervento appropriato allo scopo?
Il provvedimento trae la sua ragione d’essere dall’assunzione che i cittadini siano calcolatori utilitaristi: pagare subito (cioè entro cinque giorni invece di sessanta) comporta uno sconto consistente, quindi non ci sono dubbi che dal punto di vista economico sia conveniente farlo. Ma è davvero così che ci comportiamo? La natura umana è complessa e ciò che realmente motiva le nostre decisioni non sempre è facilmente accessibile. Pertanto, sperimentare in anticipo in un contesto controllato e raccogliere evidenza a favore o contro le ipotesi su cui vorrebbe far leva un intervento pubblico come questo, aiuterebbe a elaborare iniziative con più probabilità di successo.
In questo caso, quali aspetti comportamentali possono influenzare la scelta di pagare o non pagare una multa entro i tempi più convenienti?
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