“Dove finisce la mente e comincia il mondo?” Questa domanda intrigante e un po’ enigmatica descrive in una frase l’argomento del libro, individuando una questione sulla quale la filosofia non ha smesso di interrogarsi da Cartesio in poi. La domanda è all’origine di alcune delle più importanti riflessioni sulla natura del pensiero, del ragionamento e della natura umana che sono state proposte recentemente nell’ambito delle scienze cognitive e delle neuroscienze. Se l’Io di Cartesio era idealmente separabile dal suo mondo e “funzionava” secondo logiche proprie, secondo un’idea che corrisponde largamente anche al nostro senso comune, la scienza contemporanea va sempre più rapidamente sfatando molti luoghi comuni, ponendo domande del tutto nuove: la mente va concepita come uno spazio interno di elaborazione dell’informazione e rappresentazione del mondo, oppure dobbiamo immaginarla come immersa nel mondo fisico e sociale? Il pensiero umano è vincolato dalle proprietà biologiche del cervello, o in qualche misura può trascenderle? La tecnologia trasforma la nostra mente? Dobbiamo concepirci come “uomini neuronali”, oppure noi esseri umani siamo “nati cyborg”? Il volume affronta queste tematiche da un punto di vista filosofico, nel quale la tradizionale riflessione sulla natura umana, sui rapporti tra natura e cultura e tra “materia” e “spirito”, si intreccia all’attenzione per la più recente indagine scientifica su pensiero, razionalità, azione.