Martin Monti

Martin M. Monti (24.05.78) è professore presso la University of California Los Angeles (UCLA) nei dipartimenti di Psicologia e Neurochirurgia. Laureato all’Università L Bocconi (2002) in Discipline Economiche e Sociali, lavorando sull’integrazione di psicologia cognitiva e teoria dei giochi, ha poi conseguito, presso la Princeton University, il titolo di Dottore di Ricerca (2007) in Psicologia e Neuroscienze, lavorando sulle basi neurali del ragionamento. Fra il 2007 ed il 2010 è stato ricercatore a Cambridge, UK, presso il Medical Research Council Cognition and Brain Sciences Unit (CBU) dove lavorava principalmente sui disordini della coscienza.

La sua ricerca e’ incentrata su due degli aspetti piu’ caratterizzanti della cognizione umana: la coscienza ed il rapporto fra linguaggio e pensiero. Il primo filone di ricerca e’ rivolto a capire quali siano le basi neurali della coscienza, dal punto di vista funzionale e strutturale, con particolare interesse per i disordini della coscienza come lo stato di Coma e lo Stato Vegetativo. Il secondo filone di ricerca e’ volto a delineare se e quale contributo le strutture neurali del linguaggio diano ad altri aspetti del sistema cognitivo umano, come la logica, l’aritmetica e la musica.

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MontiLab at UCLA

 

Cosa ci rende distintamente umani? La risposta si trova all’interno dei circa 100 bilioni di neuroni che compongono uno dei più misteriosi oggetti dell’universo: il cervello umano. In particolare, la mia ricerca si concentra su due degli aspetti centrali della nostra esperienza umana, e le loro basi neurali: 1) Che rapporto intercorre fra il linguaggio e il pensiero umano? Il linguaggio ci rende speciali? Una delle proprietà più distintive della mente umana è la capacità di generare un numero infinito di idee combinando un numero finito di elementi. Questa capacità è apparente nella produttività del nostro linguaggio, ma è un aspetto fondamentale di altre facoltà cognitive quali il ragionamento logico, la capacità matematica e la cognizione musicale. È perché possediamo il linguaggio che la nostra mente ha sviluppato altre facoltà anch'esse basate sulla combinazione sintattica di simboli? (2) Come (e perché) si perde e riacquista la coscienza in seguito a gravi lesioni cerebrali (Coma, Stato Vegetativo, Stato di Minima Coscienza)? Cosa vuol dire essere coscienti? Questioni filosofiche a parte, questo problema è alla base di una delle condizioni più misteriose del cervello umano: lo stato vegetativo. Questa è una condizione in cui pazienti appaiono svegli ma sono privi di coscienza. Quanta capacità cognitiva è possibile in questo stato? Cosa vuol dire "essere coscienti"? Cosa provoca la perdita e, in alcuni di questi pazienti, il ritorno della coscienza?