Federico Bina

Post-doc in Filosofia all’Università di Genova, Federico si occupa di etica, psicologia delle decisioni, epistemologia, teoria dell’evoluzione e del cambiamento morale. PhD in Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele (2023), è stato Visiting Fellow presso il dipartimento di Psicologia della Harvard University (Greene Lab, 2021-2022). Collabora con il progetto “Distrust in Science Reframed: Understanding and Countering Anti-Scientific Behavior” (P.I. M. Croce). Al San Raffaele ha condotto con C. Martini et al. (2022) uno studio sulla comunicazione della scienza in Italia durante la pandemia di Covid-19 (Social Epistemology), con M. Andreoletti uno studio sugli standard di evidenza delle procedure chirurgiche (Theoretical Medicine and Bioethics), e con la Divisione di Neuroscienze UniSR e M. Reichlin, S. Songhorian (et al.) uno studio sperimentale sull’efficacia del ragionamento come “potenziamento” morale.

Le scienze cognitive possono renderci più lungimiranti? La difficoltà nell’essere motivati ad agire in tutela degli interessi di persone distanti dipende dal fatto che il raggio d’influenza degli esseri umani è stato molto limitato per la maggior parte della loro storia evolutiva. Ciò si esprime, per esempio, in livelli di attivazione emotiva significativamente diversi a seconda che l’oggetto in questione si trovi in prossimità oppure lontano da noi. La tendenza a svalutare il valore di persone e eventi distanti (social discounting) ha pertanto una spiegazione naturale: ma è per questo anche razionalmente giustificabile? Obiettivo della mia ricerca è indagare la natura dei processi cognitivi sottostanti alla possibilità di liberarsi da pregiudizi di questo tipo, e di riflettere sulle questioni etiche e politiche sollevate dalla possibilità di far leva su tali meccanismi cognitivi al fine di promuovere comportamenti più lungimiranti.
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