Corriere della Sera – 04.09.2013 (di Massimo Piattelli Palmarini)
dalla prima pagina – Per meglio comprendere l’importanza e l’originalità di un lavoro scientifico pubblicato ieri sul prestigioso The Journal of Neuroscience da otto neuroscienziati cognitivi dell’Università San Raffaele di Milano, occorre fare qualche passo indietro. È ovvio che contabili, ragionieri, commercialisti e amministratori sempre calcolano il risultato finale di guadagni e perdite mediante somme e sottrazioni. Un introito di 10 e una perdita, o spesa, di 2, rappresentano un guadagno netto di 8. Le cose, però, non vanno così nella nostra testa. Innumerevoli esperimenti di laboratorio e una robusta teoria, chiamata «teoria del prospetto», che è valsa allo psicologo cognitivo Daniel Kahneman il premio Nobel per l’economia nel 2002, confermano che la
perdita di una somma, quale che sia, pesa nella nostra mente, soggettivamente, assai più della vincita di quella stessa somma.