Marianna Baggio

IMG_3782Marianna Baggio ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Economia e Management presso l’Università di Trento (2015), specializzandosi in economia comportamentale (Behavioral Economics) con una tesi sui Beni Pubblici Internazionali e Intergenerazionali. Ha ottenuto la Laurea Triennale presso l’Università Bocconi di Milano (2004) e ha completato gli studi universitari con la Laurea Magistrale in Decisioni Economiche e Responsabilità Sociale d’Impresa presso l’Università di Trento (2007). Dopo la laurea ha lavorato per il Dipartimento del Commercio e dell’Industria del Sud Africa, cooperando con un gruppo di lavoro per lo sviluppo di un cluster industriale nel settore dell’aeromeccanica e della difesa. Dal 2014 collabora con diversi enti e aziende, e supporta la didattica e l’insegnamento di vari corsi presso l’Università degli Studi di Trento (Analisi dei Mercati, Microeconomia, Sviluppo Locale). I suoi interessi di ricerca includono lo studio dei Beni Pubblici contestualmente alla loro dimensione spazio-temporale, le tecniche di Nudging e la Responsabilità Sociale d’Impresa nei settori eticamente problematici (Morally Challenged; Armamenti, Tabacco, Alchool).

La salute è un bene pubblico? Per un economista, eradicare una malattia infettiva, come la poliomielite, ma anche il morbillo o la rosolia, significa produrre un bene pubblico. Questo è definito come un bene che, una volta prodotto, non è escludibile e non è rivale. Non escludibile significa che non è possibile escludere dal consumo di tale bene nessun individuo: basti pensare all’illuminazione delle strade, un bene pubblico di cui tutti usufruiscono e il cui consumo non è possibile limitare solo ad alcuni individui, escludendone altri. Non rivale significa che più individui possono simultaneamente servirsi di quel bene senza per questo ridurne l’utilità che essi stessi o altri traggono dal suo utilizzo. Ecco nuovamente il caso dell’illuminazione pubblica, per cui una volta che un lampione è accesso, chiunque vi si trovi nelle vicinanze può godere della migliore visibilità, indipendente dal numero di persone in transito nell’area illuminata.   La produzione di beni pubblici riguarda una vasta gamma di settori come la pace e la sicurezza, la salute, la tutela del patrimonio ambientale e culturale, la conoscenza e l'informazione, l'equità e la giustizia, l'efficienza del mercato. Questo tipo di beni pubblici spesso supera i confini spazio-temporali: può beneficiare più generazioni, oltre a quella che li ha prodotti, ma può anche oltrepassare i confini nazionali, beneficiando altri Paesi.   L'esempio dell’eliminazione del vaiolo è palmare. Nel 1960 il vaiolo era endemico in più di 30 Paesi, e ha rappresentato una delle malattie più devastanti al mondo, con oltre 130.000 casi segnalati in un anno, un tasso di mortalità del 30-35% e conseguenze a lungo termine per coloro che sopravvivevano la malattia (cecità, cicatrici, deformità). Si stima che circa 300 milioni di persone siano morte nel XX secolo a causa di vaiolo. Nel 1966 l'Organizzazione Mondiale della Sanità votò a favore di un fondo speciale per l'eradicazione della malattia. Mentre per i Paesi occidentali la vaccinazione fu sufficiente, per i Paesi in via di sviluppo fu necessario un programma di vaccinazione supportato da misure di sorveglianza e di contenimento assistito. Grazie agli sforzi sistematici dell’OMS l'ultimo caso di vaiolo fu registrato nel 1977 in Somalia. Nel 1980 l'OMS dichiarò il vaiolo eradicato. La campagna per l'eradicazione del vaiolo è un ottimo esempio di bene pubblico intergenerazionale e internazionale: concentrare gli sforzi in Somalia, per contenere ed eliminare gli ultimi focolai di vaiolo, ha fatto sì che il virus non potesse più “viaggiare” e, grazie al medesimo sforzo, le generazioni future fossero così libere dalla malattia.